David Baldacci - Sotto tiro

ISBN: 978-88-6688-098-1

Edizione ebook: luglio 2013

Titolo originale: Zero Day

2011 by Columbus Rose, Ltd.

2013 by Sergio Fanucci Communications S.r.l.

Il marchio Timecrime di proprxet

di Sergio Fanucci

via delle Fornaci, 66 00165 Roma

tel. 06.39366384

Indirizzo internet: www.timecrime.it

Propriet letteraria e artistica riservata

Progetto grafico: Grafica Effe

In memoria di mia madre

e a Charles Chuck Betack, mio amico

La nube di polvere di carbone penetr nei polmoni di Howard Reed facendolo quasi finire col furgone postale fuoristrada, tra lerba rachitica e arsa. Ma toss, sput e strinse i denti. Premette lacceleratore e super il tratto di strada su cui i camion dei rifiuti si muovevano pesantemente, sollevando nellaria particelle di sabbia nere come coriandoli bruciati. La stessa aria era impregnata di biossido di zolfo per un ammasso di scorie di carbone a cui, come spesso accadeva, qualcuno aveva appiccato il fuoco. Questi elementi chimici sarebbero saliti verso il cielo, reagendo con lossigeno fino a formare il triossido di zolfo, per poi associarsi alle molecole dacqua in modo da creare una potente miscela che sarebbe ricaduta sulla terra sotto forma di piogge acide. Una ricetta non proprio indicata per il rispetto ambientale.

Reed tenne saldamente la mano sullo speciale congegno e la sua Ford Explorer, vecchia di diciottanni, con la marmitta sferragliante e la trasmissione a pezzi, rimase sullasfalto crepato. Il furgone postale era il suo veicolo personale ed era stato modificato in modo da permettergli di sedere al posto del passeggero e raggiungere le buche delle lettere accostandosi. In parte lo doveva a un meccanismo simile alla cinghia della ventola di unauto. Gli permetteva di sterzare, frenare e accelerare rimanendo sul lato destro del veicolo.

Dopo essere diventato un postino di campagna e aver imparato a guidare dalla parte sbagliata del furgone, Reed avrebbe voluto testare le sue nuove abilit in Inghilterra, sulle cui strade tutti gli automobilisti guidavano a sinistra. Aveva scoperto che labitudine risaliva alle giostre dei cavalieri medievali. La maggior parte dei partecipanti erano destrimani e a quei tempi un uomo voleva poter tenere la spada o la lancia il pi vicino possibile al suo nemico. Sua moglie gli disse che era un idiota e che avrebbe finito per morire in un Paese straniero.

Oltrepass la montagna, o almeno il punto in cui si ergeva prima che lazienda Trent Estrazione e Ricerca la facesse saltare in aria per raggiungere i ricchi giacimenti sotterranei di carbone. Ampie porzioni dellarea ormai somigliavano pi a un paesaggio lunare, spoglio e pieno di crateri. Era un metodo chiamato attivit estrattiva superficiale. A Reed sarebbe parso pi appropriato chiamarlo annientamento superficiale.

Ma quello era il West Virginia, e il carbone garantiva la maggior parte dei lavori ben pagati. Cos Reed non faceva una piega quando una pozza di smaltimento delle ceneri cedeva, inondandogli casa. O quando lacqua potabile diventava nera e puzzava di uova marce. O per la costante presenza nellaria di sostanze che non andavano molto daccordo con gli esseri umani. Non si lamentava del fatto che gli fosse rimasto un solo rene, e che il fegato e i polmoni fossero compromessi da una vita vissuta in mezzo alle sostanze tossiche. Lavrebbero additato come un nemico del carbone, e quindi nemico del lavoro. E Reed semplicemente non aveva bisogno di altri guai.

Svolt e percorse la strada verso lultima consegna della giornata. Era un pacchetto con ricevuta di ritorno. Quando laveva visto, caricando la posta, aveva imprecato. Una firma significava dover interagire con un altro essere umano. Mentre tutto quello che voleva era finire il turno e precipitarsi al Dollar Bar, dove il luned la birra costava un quarto di dollaro a boccale. Si sarebbe seduto sul logoro sgabello in fondo al bancone di mogano, cercando di non pensare che una volta arrivato a casa sua moglie avrebbe sentito la puzza di alcol e avrebbe passato le successive quattro ore a fargli la predica.

Imbocc la strada bianca. Era stata una zona graziosa... negli anni Cinquanta. Attualmente non era un granch. Non cera anima viva. Nei cortili non si vedeva neanche un ragazzino, come se fossero state le due di notte anzich di pomeriggio. In una calda giornata estiva i bambini sarebbero dovuti essere per strada a correre sotto gli irrigatori e a giocare a nascondino. Ma i bambini non facevano pi quel genere di cose, lui lo sapeva. Se ne stavano seduti in salotto con laria condizionata, occupati da videogiochi cos violenti e sanguinosi che Reed aveva proibito ai suoi nipoti di portarli a casa sua.

Ora i cortili erano pieni di spazzatura e sudici giocattoli di plastica. Vecchie Ford e Dodge arrugginite si reggevano su blocchi di calcestruzzo. I rivestimenti da due soldi delle case si stavano staccando, ogni tavola di legno aveva bisogno di una buona mano di vernice e i tetti stavano cominciando a collassare, come se Dio li stesse pigiando dallalto. Quella scena cos triste e patetica gli fece desiderare ancor pi quella birra, mentre constatava che il suo quartiere era molto simile, se non identico a quello. Conosceva solo pochi privilegiati che avevano fatto fortuna senza il carbone. Logicamente nessuno di loro viveva da quelle parti.

Prese il pacchetto dal contenitore della posta e arranc verso labitazione. Una logora casa a due piani rivestita in vinile. Luscio era di legno scadente, bianco e scrostato. Chiuso dietro una porta a vetri trasparente. Una rampa di compensato per sedie a rotelle affiancava gli scalini. I cespugli di fronte allabitazione erano trascurati e morenti; i rami si erano appoggiati al leggero rivestimento, che aveva ceduto. Sulla ghiaia, di fronte alla sua Ford nera, cerano due macchine parcheggiate: un minivan Chrysler e una Lexus ultimo modello.

Si ferm un attimo ad ammirare lauto giapponese. Una cosa del genere gli sarebbe costata forse un anno di stipendio. Tocc con reverenza la vernice blu metallizzato. Not un paio di occhiali da aviatore pendere dallo specchietto. Sul sedile dietro cera una valigetta, e accanto una giacca verde. Le targhe di entrambi i veicoli erano della Virginia.

Pass oltre ed evitando la rampa mise il piede sul primo gradino, super gli altri tre e premette il campanello. Lo sent suonare allinterno della casa.

Attese. Dieci secondi. Venti. Inizi a irritarsi.

Suon di nuovo.

C nessuno? Posta. C da firmare per un pacchetto. La sua voce, che praticamente non usava mai durante il turno, gli sembr strana, come se a parlare fosse qualcun altro. Abbass lo sguardo sullinvolucro piatto, venti centimetri per trenta. Attaccata cera la ricevuta da firmare.

Andiamo, fa un caldo dinferno e il Dollar Bar mi sta aspettando.

Sbirci letichetta e chiam: Signor Halverson?

Reed non lo conosceva ma si ricordava il nome per le consegne precedenti. Alcuni postini delle zone rurali facevano amicizia con i residenti della loro area. Reed non era mai stato quel genere di portalettere. Voleva la sua birra, non fare conversazione.

Suon di nuovo e poi buss al vetro. Due colpi distinti con le nocche. Si asciug un rivolo di sudore che gli correva gi per la nuca bruciata, un rischio del mestiere per chi sedeva tutto il giorno di fianco a un finestrino aperto, sotto il sole a picco. Il sudore gli stava colando dalle ascelle, inzuppando la camicia. Con il finestrino abbassato non usava laria condizionata. La benzina era gi abbastanza cara senza bisogno di sprecarla.

Alz la voce: Ehil, il postino. Mi serve una firma. Se lo porto indietro probabilmente non lo rivedrete mai pi. Poteva vedere nellaria le morgane della calura. Sent una leggera vertigine. Stava diventando troppo vecchio per quel lavoro.