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George Berkeley - Opere filosofiche

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George Berkeley Opere filosofiche

Opere filosofiche: summary, description and annotation

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CLASSICI DELLA FILOSOFIA

COLLEZIONE FONDATA DA

NICOLA ABBAGNANO

DIRETTA DA

TULLIO GREGORY

George Berkeley


OPERE
FILOSOFICHE

A cura di

SILVIA PARIGI

UNIONE TIPOGRAFICO-EDITRICE TORINESE

Opere filosofiche - image 1

De Agostini Libri S.p.A. - Novara 2013

UTET

www.utetlibri.it

www.deagostini.it

ISBN: 978-88-418-9388-3

Prima edizione eBook: Marzo 2013

1996 Unione Tipografico-Editrice Torinese corso Raffaello, 28 - 10125 Torino

Tutti i diritti sono riservati. Nessuna parte di questo volume pu essere riprodotta, memorizzata o trasmessa in alcuna forma e con alcun mezzo, elettronico, meccanico o in fotocopia, in disco o in altro modo, compresi cinema, radio, televisione, senza autorizzazione scritta dallEditore.

Le riproduzioni per finalit di carattere professionale, economico o commerciale, o comunque per uso diverso da quello personale possono essere effettuate a seguito di specifica autorizzazione rilasciata da CLEARedi, corso di Porta Romana 108, 20122 Milano, e-mail .

La casa editrice resta a disposizione per ogni eventuale adempimento riguardante i diritti dautore degli apparati critici, introduzione e traduzione del testo qui riprodotto.

INDICE DEL VOLUME

INTRODUZIONE

. Perch occuparsi di George Berkeley, un filosofo che apparso spesso, gi nel suo secolo, un autore inattuale, lideatore di una dottrina metafisica pi di altre inutile e stravagante?

When Bishop Berkeley said there was no matter,

and proved it twas no matter what he said.

Quanti si sono occupati di Berkeley lhanno fatto mossi da una simpatia che rischia di sconfinare nellempatia come il pi grande studioso (e seguace) del vescovo: il prelato irlandese Arthur Aston Luce (1882-1977), professore di filosofia al Trinity College di Dublino oppure sono stati spinti da una radicata antipatia vicina allacrimonia: questo il caso del maggiore studioso italiano di Berkeley, Mario Manlio Rossi, un pragmatista incline allattualismo, amico di Giovanni Papini.

In Italia, Berkeley non mai stato un autore di modaanglosassone ha avuto invece una vasta fortuna, soprattutto da quando ha suscitato linteresse dei filosofi di orientamento analitico: esiste ormai una vera e propria Scolastica berkeleiana, raccolta intorno alla International Berkeley Society, sorta nel 1975, con sede a Newport (Rhode Island).

Due sono stati i principali approcci alle opere di Berkeley, due motivi sono apparsi fondamentali per studiarne il pensiero: innanzitutto, i filosofi (di solito teoretici e anglosassoni) di orientamento analitico hanno cercato di stabilire se ci che Berkeley dice vero o comunque difendibile dal nostro punto di vista. Questi studiosi autentici scholars che sempre pi spesso si trovano a dialogare tra di loro, confrontando le reciproche interpretazioni della filosofia di Berkeley hanno offerto ricostruzioni razionali del pensiero berkeleiano, evidenziandone le contraddizioni o rivendicandone la coerenza e la plausibilit.

necessario trovare un trait-dunion che permetta di comprendere i diversi aspetti dellattivit di Berkeley, offrendo, nel contempo, una giustificazione della scelta compiuta in questo volume. A tale scopo, intendo servirmi di una categoria che sempre apparsa sostanzialmente esterna (per non dire estranea) al pensiero berkeleiano: quella di illuminismo, parzialmente smorzata dallaggettivo cristiano.

Nel quadro di un illuminismo cristiano (comune, negli stessi anni, a un altro savant erudito: il fisiologo Albrecht von Haller.

2. Sul Guardian di sabato 21 marzo 1713, compare una lettera firmata da un certo Misatheus (sotto il quale pseudonimo, con ogni probabilit, si nasconde Berkeley), nella quale si afferma: reason abandons men that would employ it against religion.

Berkeley non un pensatore sistematico; dichiara di non voler affliggere il mondo con grossi volumi.

Berkeley conosceva la scienza del proprio tempo (anche se ci si pu legittimamente domandare quanto profondamente labbia compresa); pur essendo stato considerato lunico pensatore inglese del primo 700 che rimase libero dallegemonia newtoniana.

Uninesausta tensione verso la verit definita, nella Siris, il grido di battaglia di tutti, ma limpegno di pochi attraversa lintera opera berkeleiana, e non si tratta solo (come negli ultimi paragrafi del Treatise) di una Verit con la v maiuscola. Sin dai Philosophical commentaries, Berkeley formula impegnative dichiarazioni dintenti:

Sono giovane, sono un parvenu, sono pretenzioso e vanitoso, benissimo. Mi sforzer di sopportare con pazienza gli appellativi pi umilianti che lorgoglio e la collera degli uomini possano escogitare. Ma di una cosa so di non essere colpevole. Non ripongo la mia fede nel prestigio di nessun granduomo. Non agisco sulla base del pregiudizio e dellimpulso. Non aderisco a nessuna opinione perch antica, comunemente accettata, alla moda, o perch ho dedicato molto tempo a elaborarla e a coltivarla. [] Se differisco sotto qualche aspetto da un filosofo che faccio professione di ammirare, per la stessa ragione per la quale lo ammiro, cio per amore della verit. [].

Nella prima lettera a Johnson, Berkeley dichiara di non pretendere che i suoi libri insegnino la verit, ma soltanto che essi offrano agli uomini dediti alla ricerca loccasione di scoprire la verit. Nella Theory of vision vindicated, afferma:

In unet nella quale si sente tanto parlare di pensiero e di ragione, pu sembrare superfluo osservare quanto sia utile e necessario riflettere, al fine di ottenere nozioni corrette e precise, di distinguere cose che sono differenti, di parlare in modo coerente, di sapere, infine, quello che intendiamo dire. Eppure, per mancanza di ragionamento, molti, anche oggi, incorrono continuamente nellerrore e si dibattono in perpetui paralogismi.

Nessuno, dunque, che sia amico della verit e della conoscenza dovrebbe porre limiti al ragionamento o scoraggiare la riflessione. [] Il compito della scienza e della speculazione quello di chiarire i pregiudizi e gli errori, sciogliendo le connessioni pi strette, distinguendo le cose che sono differenti, invece di lasciarle mescolate e confuse; quello di darci opinioni chiare, correggendo gradualmente il nostro giudizio e portandolo allesattezza filosofica.

Nella Defence of free-thinking in mathematics, Berkeley distingue due specie di dotti: i seguaci della verit, che perseguono lesame razionale dei propri e degli altrui princpi, forti della convinzione che le cose oscure non siano per questo sacre), Berkeley si stupisce delle polemiche suscitate dallAnalyst tra i matematici:

Io faccio notare lincoerenza di certi analisti infedeli. Rilevo alcuni difetti nei princpi della moderna analisi. Mi prendo la libert di dissentire con discrezione da Sir Isaac Newton. Faccio alcune proposte per diminuire la difficolt degli studi matematici, e per renderli pi utili. Cosa c in tutto questo [] che dovrebbe farvi gridare Spagna, inquisizione, odium theologicum? [] Cos come aborrisco di tutto cuore linquisizione nelle questioni di fede, credo che non abbiate il diritto di istituirne una per la scienza. [] Infine, perch in unet nella quale tutti gli altri princpi vengono discussi con la massima libert, si dovrebbe fare eccezione soltanto per i princpi delle flussioni?

Persino nella Siris, unopera definita da Luce anti-illuministica e preromantica(capace di curare pressoch tutte le malattie del corpo e dello spirito), Berkeley si produce in un eloquente elogio della verit:

Ma la carit mimpone di dire ci che so e ci che credo, senza preoccuparmi delle reazioni cui le mie opinioni potrebbero dar luogo. Gli uomini sono liberi di criticare e di obiettare quanto vogliono: io mi appello al tempo e allesperienza. Pu darsi che, per un certo periodo, gli effetti erroneamente attribuiti, i casi raccontati male, le circostanze trascurate, e forse anche i pregiudizi e le opinioni parziali contrarie alla verit abbiano la meglio, costringendo la verit a rimanere nelle profondit in cui giace; ma di l essa dovr per forza emergere prima o poi, imponendosi agli occhi di tutti coloro che non vorranno tenerli chiusi.

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