Segreti e ipocrisie (Sperling - Sveva Casati Modignani

Un anno volge al termine e uno nuovo sta per cominciare, carico di speranze, buoni propositi e qualche rimpianto. Mentre cerca un po di pace nella bellissima Villa Sans-souci a Paraggi, che ha ricevuto in eredit dalla nonna materna, Maria Sole ripensa al grande inganno che ha determinato la fine del suo matrimonio poche settimane prima. Si chiede come abbia fatto a non accorgersi che suo marito non era quello che sembrava, pur conoscendolo sin dallinfanzia, e come i genitori di entrambi, che sospettavano da sempre, abbiano potuto tacere. Ripercorrendo i ricordi racchiusi nelle stanze della villa, la giovane donna si rende conto che la sua famiglia sempre vissuta di segreti, per non sporcare limmagine della propria rispettabilit.

Ma ora Maria Sole vuole scrollarsi di dosso tante ipocrisie e riprendere in mano la vita, anche per amore del suo bambino. Per fortuna, ha accanto le sue tre amiche soccorrevoli: Carlotta, Andreina e Gloria, pronte a sostenersi vicendevolmente nei momenti di difficolt.

Ognuna delle quattro amiche del gioved cos le chiama la proprietaria del ristorante dove sincontrano una volta a settimana si affaccia al nuovo anno con una sfida da affrontare: chi un ritorno di fiamma, chi una gravidanza inattesa, chi una scelta damore che sconvolge ogni certezza. Di fronte a quelle svolte, la loro forza sar il legame che le unisce come sorelle. Come una famiglia sincera.

Le irresistibili protagoniste di Festa di famiglia tornano a sorprenderci in questo romanzo imprevedibile come la vita, magico come i sogni di ogni donna. Una storia di nuovi inizi e di affetti da custodire come tesori preziosi.

SVEVA CASATI MODIGNANI una delle firme pi amate della narrativa contemporanea: i suoi romanzi sono tradotti in venti Paesi e hanno venduto oltre dodici milioni di copie. Lautrice vive da sempre a Milano, nella casa in cui nata e che apparteneva a sua nonna.

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Sveva Casati Modignani

Allamico Beppe Baroffio che,

dopo tanti anni di oculata gestione della Sperling,

ora si dato alla bella vita.

A LLE nove del mattino di venerd, 21 dicembre, lavvocato Carlotta Biffi usc dallascensore direttamente nellatrio dello studio legale Crespi-De Gasperi-Valli, al sesto piano di un palazzo moderno in via Montenapoleone. La accolse il brusio ovattato delle voci che provenivano dai vari uffici e lo scalpiccio discreto dei passi di chi saliva o scendeva la scala interna che collegava i due piani dellimportante studio milanese in cui lavoravano avvocati con varie specializzazioni, consulenti, praticanti, stagisti, impiegati.

Buongiorno avvocatessa, la salut laddetta al ricevimento con uno sguardo di ammirazione, perch Carlotta era bella, elegante e molto gentile, dote non comune tra le persone di successo.

Lavvocato Biffi ricambi il saluto e si avvi verso il suo ufficio, mentre Giulia, la sua segretaria, avvertita dalla collega del ricevimento, le andava incontro. Le due si scambiarono un sorriso e Carlotta le consegn guanti, sciarpa, cappotto.

Entr nella sua stanza e rivolse a Giulia uno sguardo incuriosito, perch sulla scrivania, in un vaso di cristallo, campeggiava un enorme fascio di ortensie, degno della scenografia di un film di Luchino Visconti.

I fiori sono stati consegnati mezzora fa insieme a questa busta, spieg la segretaria porgendogliela, e usc dallufficio.

Carlotta lapr ed estrasse un biglietto su cui erano scritte, con una grafia nervosa che conosceva bene, poche parole: Anchio ti amo. Gianni.

Era Gianni Corbetti, luomo che negli ultimi anni era stato il suo amante. Due settimane prima, in un momento di debolezza, Carlotta gli aveva sussurrato: Io ti amo. Il giorno dopo, con una brevissima telefonata, lui le aveva annunciato che la loro storia finiva l.

Carlotta era giovanissima quando il suo primo fidanzato laveva abbandonata per sposare una ragazza molto ricca e lei si era macerata nel dolore. Da allora aveva giurato a se stessa che non si sarebbe mai pi innamorata. Aveva collezionato uomini che lasciava nel momento in cui cominciavano a parlare di amore. Era il suo modo per curare una ferita mai sanata.

Quando aveva ceduto al corteggiamento di Gianni, un famoso chirurgo plastico che lei aveva assistito come cliente, non poteva prevedere che dopo due anni di frequentazione assidua si sarebbe innamorata di lui, affascinante cinquantenne sposato con la principale azionista della clinica in cui operava. Quando laveva abbandonata, Carlotta aveva riversato il suo dolore sulle amiche del cuore: Gloria, Andreina e Maria Sole, che lavevano ascoltata e confortata. Ora, davanti a quel fascio di ortensie, sussurr: Che cosa vuole da me?

Giulia, che stava entrando nella stanza con la tazzina del caff appena fatto, domand: Con chi ce lhai?

Con me stessa, replic, convinta che i fiori e il messaggio fossero un tentativo per rimettersi con lei.

Comunque, aveva davanti a s una giornata di lavoro intenso e non voleva perdersi in congetture sterili, cos domand: Giulia, ti piacciono queste bellissime ortensie?

Molto, e piacciono anche a mia suocera, rispose.

Allora prendile e farai un figurone regalandogliele.

Sicura? replic Giulia, esitante.

Sulla scrivania mi danno fastidio, spieg con fare sbrigativo e soggiunse: Il primo appuntamento della giornata con chi ?

Ti ha cercata lavvocato Venosta.

Era un collega dello studio legale, esperto in cause aziendali.

In quellistante, sentirono bussare alla porta, che si schiuse e Angelo Venosta fece capolino: Disturbo? domand.

Sempre, replic Carlotta, con tono scherzoso, mentre luomo entrava e si sedeva di fronte a lei.

Ho bisogno di te, esord.

Spara, disse Carlotta con un sospiro di rassegnazione.

Giulia usc dallufficio lasciandoli soli.

Nella mia stanza ho lasciato una giovane amica in lacrime. la solita squallida storia del marito che si fatto lamante. Ora, a parte il fatto che non sono un matrimonialista, il problema che io sono amico di lei e del marito, dei genitori di lei e di lui e voglio starne fuori, spieg e prosegu: Lei una Solbiati, il marito un De Dominici.

Erano due nomi importanti dellimprenditoria italiana, uno legato a un importante gruppo farmaceutico, laltro a un impero delledilizia.

Vai avanti, lo sollecit Carlotta.

Conosco Silvia Solbiati da quando era bambina. Era compagna di scuola di mia figlia e bazzicava spesso per casa. Lui, Fabio De Dominici, era un bambino quando venne rapito da una cosca calabrese per un gioco di gare dappalti.

Ricordo il caso, osserv Carlotta.

Fu liberato, ma poi stato in cura per diversi anni da psichiatri e psicologi. Comunque, era stato Crespi, con tutto il nostro staff, a condurre le trattative per il rilascio. Capisci che adesso abbiamo un problema antipatico e dobbiamo risolverlo nel migliore dei modi. Non possiamo inimicarci i De Dominici e neppure i Solbiati. Per cui mi affido alla tua astuzia per dirottare Silvia altrove.

Angelo, adesso capisci perch non sono contenta quando entri nel mio ufficio chiedendomi se mi disturbi? reag Carlotta.

Per, ogni volta mi aiuti, precis luomo, offrendole un largo sorriso. Si alz e soggiunse: Ti accompagno da lei e vi lascio sole, perch mi ha cercato il Vecchio.