101 personaggi che hanno fatto grande Roma
Sabrina Ramacci
ISBN: 9788854132672
Copyright 2010, Newton Compton Editori
IMPERATORI
1.
Giulio Cesare,
il dado tratto
Roma sete di potere. Un filo rosso intriso di sangue traccia duemila anni di storia: guerre, conquiste, congiure, intrighi e infine i trionfi. Una delle pi grandi civilt di tutti i tempi ha costruito la propria egemonia sfruttando il forte senso di appartenenza del suo popolo. Roma magnifica e domina il mondo.
Cadice, i secolo a.C. Non vi sembra che ci sia motivo di addolorarsi se alla mia et Alessandro regnava gi su tante persone, mentre io non ho fatto ancora nulla di notevole?. Giulio Cesare di fronte alla statua del grande conquistatore turbato sino al punto di piangere; dai posteri sar idolatrato al pari di Alessandro Magno come modello di astuto politico e genio militare. Generale, dittatore e scrittore, Cesare determina il passaggio dalla repubblica allimpero, egli considerato il primo imperatore di Roma. Il Divus Cesare uno dei personaggi pi influenti della storia.
Giulio Cesare nasce il 13 luglio del 100 a.C. da unantica e nota famiglia patrizia, la gens Iulia. La leggenda vuole che tra i suoi antenati vi fosse Romolo, primo re romano ed erede di Enea, il figlio della dea Venere. La divina discendenza e lammirazione per Alessandro Magno lo guidano alla conquista del mondo. Dopo le vittorie in Gallia il generale estende il dominio della repubblica fino allAtlantico. Attraversa il Reno e porta i legionari a invadere la Britannnia e la Germania; arriva infine nelle terre di Spagna, Grecia, Egitto e Africa. I suoi uomini lo adorano e lo seguono ovunque, infinita la loro lealt. Le campagne militari gli permettono di raggiungere il potere assoluto.
Il primo triumvirato concordato con Gneo Pompeo Magno e Marco Licinio Crasso, per la spartizione del potere, si chiude dopo la morte di questultimo. guerra civile tra Cesare e Pompeo. Tra il generale e il Senato. La dichiarazione del conflitto lasciata alla famosa frase pronunciata da Cesare mentre le sue truppe attraversano il Rubicone: Il dado tratto (Alea iacta est ). Pompeo sconfitto a Farsalo. Cesare dittatore di Roma. Da quel momento egli intraprende una radicale riforma della societ e del governo e interviene sullurbanistica della citt e delle province costruendo grandiose opere architettoniche. Da uomo di lettere scrive nei commentari De bello gallico e De bello civili, e in altri scritti di cui ci sono pervenuti solo pochi frammenti, il dettagliato resoconto delle sue vittorie politiche e civili. Il 14 febbraio del 44 a.C. Cesare nominato dittatore a vita. Il popolo lo idolatra, laristocrazia lo teme e gli ostile. Il terreno per una congiura ormai fertile.
La tradizione vuole che lassassinio di Cesare sia preceduto da inquietanti presagi di malaugurio: in cielo si videro bruciare fuochi fatui, uccelli solitari giunsero nel foro e ovunque si udirono strani rumori notturni. La notte tra il 14 e il 15 marzo del 44 a.C. Calpurnia, quarta moglie di Cesare, scossa da numerosi incubi: vede il corpo del marito immerso in un lago di sangue. Cesare non crede alla consorte, ai presagi e neanche agli indovini che da giorni gli suggeriscono di guardarsi dalle Idi e il giorno successivo si reca nella Curia di Pompeo. Ad attenderlo in Senato ci sono i suoi assassini, capeggiati da Marco Giunio Bruto e Gaio Cassio Longino: 64 congiurati e 23 pugnalate di cui una soltanto mortale. Leggendarie le sue ultime parole: Anche tu Bruto, figlio mio!. Ucciso allapice del potere Cesare lascia il suo immenso patrimonio ai cittadini di Roma. Il 20 marzo il corpo cremato al Foro; in unedicola esposta la toga insanguinata indossata al momento della morte. Il popolo lo piange. Per sette notti una stella cometa illumina il cielo di Roma. il segno che si consumato un eccidio sgradito agli di.
Nel 42 a.C. Cesare divinizzato dal Senato. Nello stesso anno Ottaviano, Marco Antonio e Lepido lo vendicano nella Battaglia di Filippi; la notte prima dello scontro un inquietante fantasma si reca da Bruto per avvertirlo della fine: Io sono il tuo cattivo Genio, o Bruto. Mi vedrai a Filippi. Il Secondo Triumvirato vince e i capi della congiura sono costretti a suicidarsi. Tre anni dopo lassassinio tutti i senatori che hanno preso parte al complotto sono morti suicidi, altri assassinati e pochi per cause naturali. La vendetta compiuta. Duemila anni dopo lo scrittore francese Marcel Proust scriver: I veri popoli barbari non sono quelli che non hanno mai conosciuto la grandezza, ma quelli che, avendola conosciuta in passato, non sono pi in grado di riconoscerla. Venni, vidi e vinsi
2.
Ottaviano Augusto,
il divino imperatore
Ho recitato bene la mia parte in questa commedia che la vita?. Svetonio tramanda ai posteri le ultime parole del Divus Ottaviano Augusto: La commedia finita. Applaudite!. sempre lo scrittore romano a regalare lincipit di una delle biografie pi affascinanti della Roma Imperiale. Egli racconta infatti di quando Gaio Ottavio, padre naturale dellimperatore, in viaggio lontano da Roma volle recarsi in un bosco sacro per chiedere alle divinit una profezia sul futuro del figlio appena nato. Un sacerdote vers del vino sulla fiamma che bruci potente verso il cielo: il piccolo erede era destinato a governare il mondo. Era il 63 a.C. e questa la leggendaria vita del primo imperatore romano.
Anni dopo la morte del padre naturale, poco pi che adolescente, Ottaviano adottato dal prozio: Giulio Cesare. Il suo destino segnato. Gaio Giulio Cesare Ottaviano a soli 19 anni pronto a vendicare lassassinio del padre nella Battaglia dei Filippi: muoiono Bruto e Cassio i due cospiratori. Il diplomatico triumvirato stipulato con Marco Antonio e Lepido si conclude con la Battaglia di Azio nel 31 a.C. Gli italici sfidano Antonio e Cleopatra, i due amanti dopo la sconfitta si suicidano, il prode Ottaviano regna incontrastato e avvia il processo politico di fondazione dellimpero. Spietato con i nemici, determinato nellagire, egli irrompe con tenacia nellordine del supremo potere politico di Roma. Trasferisce il governo al Senato e al Popolo romano ma di fatto inaugura una vera e propria dinastia monarchica: la Giulio-Claudia. il 27 a.C. e il Senato sinchina allImperator Caesar Divi filius Augustus, il suo principato durer fino al 14 d.C., anno della sua morte, ed ricordato come il pi lungo del periodo imperiale.
Ottaviano intraprende campagne militari nelle pi lontane province riportando ordine e legalit, rafforzando i confini di Roma e asservendo nuovi territori ma la sua pi difficile sfida e indiscussa vittoria la pace. Lepoca di Ottaviano Augusto infatti sinonimo della pi grande conquista dellUrbe: la Pax Romana. Egli promette di garantire il benessere anche nei territori pi lontani dellimpero, per il popolo una divinit, il padre della patria, il principe eletto in grado di far risorgere Roma al suo antico splendore. Oltre alla rivoluzione del sistema politico egli apporta grandi cambiamenti, teorici e pratici, ad ambiti quali leconomia, la giustizia, lesercito, il commercio, lamministrazione, le opere pubbliche e la cultura. Durante il suo principato Roma si trasforma in una scenografica citt di marmo, gli stadi e gli anfiteatri pullulano di persone entusiaste degli spettacoli equestri, larte magnificata e la letteratura fiorente grazie a poeti quali Virgilio, Ovidio, Orazio, Livio e Properzio assidui frequentatori del Circolo di Mecenate, amico e consigliere dellimperatore. Tra le opere sopravvissute allinesorabile logorio dei secoli resta uno dei pi grandi monumenti celebrativi della storia dellumanit: lAra Pacis, laltare dedicato alla pace da un uomo degno di venerazione e onore.