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MILANO PASSO A PASSO | CHIARA DE CAPOA CARLOTTA COLLARIN CONCETTA SCILIPOTI |
| ITINERARI TRA ARTE E STORIA |
EDITORE ULRICO HOEPLI MILANO
Ai nostri genitori, a Emilia, Lucia e Marina, che ci hanno insegnato ad amare questa citt
SOMMARIO
Raccolte dArte Applicata
e Museo degli Strumenti Musicali
M ilanesi si diventa: SantAmbrogio da Treviri, Francesco Sforza dalla Toscana, Bramante da Urbino, Piermarini da Foligno, Stendhal da Grenoble, Giuseppe Verdi da Busseto, Verga e Vittorini dalla Sicilia, Arturo Toscanini da Parma. Non posso dimenticare Ulrico Hoepli che arriva dalla Svizzera interna. Si potrebbe continuare a lungo a stendere lelenco di chi ha fatto di Milano la propria citt e che spesso ha aggiunto qualcosa di suo. Leonardo da Vinci lesempio pi alto, il simbolo dellidentit politecnica, della simbiosi tra pensiero e azione, tra arte e mestiere, che ha dato a Milano un carattere proprio, diverso dalle altre grandi citt italiane.
Milano non pu vantare la monumentalit di Roma o leccezionalit di Venezia, ma anchessa una citt darte, con i suoi capolavori e la sua storia, il cui filo stato, con successo, riannodato dalle autrici del libro che avete per le mani.
Questo permette a chi legge di viaggiare attraverso i secoli e, passeggiando nella Milano di oggi, incontrare la citt di Costantino del tardo Impero, quella autonoma e cristiana di SantAmbrogio, quella indipendente e grandiosa dei Visconti, dove, un po alla volta, cresce il Duomo, quella florida e colta degli Sforza e della splendida stagione di Ludovico il Moro. E ancora, riconoscere nel barocco il segno austero del passaggio di San Carlo negli anni in chiaroscuro del dominio spagnolo, lindelebile impronta riformatrice del neoclassicismo di Maria Teresa, imperatrice fr ewig, che ci guarda dallalto nel magnifico palazzo di Brera. E poi la rivoluzione urbanistica di Napoleone, il Risorgimento che nasce alla Scala e prosegue nella Galleria intitolata a Vittorio Emanuele, primo re dellItalia unita. E in seguito, la fusione di interessi tra borghesia imprenditoriale (Pirelli, Breda, Falck) e classe operaia (lUmanitaria, i nuovi quartieri fuori dalle mura), che ha dato uno slancio verso la modernit, esaltato dalla prima avanguardia futurista, mentre Luca Beltrami ricostruisce e un po sinventa il Castello Sforzesco. Poi il fascismo che coincide con larchitettura razionalista, ma che si conclude col trauma delle bombe dellagosto 1943. La citt morta, morta, scrive Salvatore Quasimodo, e invece rapidissima risorge nella febbre del boom. Dopo poco pi di dieci anni dalla fine della guerra, i milanesi possono, orgogliosi, contemplare una citt rinata dalla cima della Torre Velasca e del Grattacielo Pirelli. Sotto di esso c la Stazione Centrale, una cattedrale del XX secolo, l dove sono arrivati i treni dal Sud. Sar dura, ma quei nuovi milanesi andranno spesso a costruire nuovi quartieri (QT8, Gratosoglio), a lavorare nelle fabbriche che oggi, trasformate in luoghi di cultura (Ansaldo, Bicocca), indicano lennesima palingenesi della citt e insieme, speriamo, il suo immutato fervore.
Questo libro ci invita, percorrendola passo a passo, a conoscere meglio Milano, e a sentirci tutti un po pi milanesi.
Alberto Saibene
TAPPE
INFORMAZIONI PRATICHE
Itinerario a piedi: circa 3,5 ore
Partenza
Piazza
San Sepolcro
A dispetto delle poche testimonianze archeologiche oggi visibili, Milano vanta un illustre passato: dapprima villaggio celtico, poi florida citt in epoca romana e, infine, capitale dellimpero romano dOccidente (286-402 d.C.). In questultimo periodo vengono costruiti grandi edifici pubblici (le terme e il circo) e privati (il palazzo imperiale, il mausoleo, le domus residenziali), vengono aperte officine per la produzione di suppellettili di lusso, in parte per la corte, in parte per lesportazione, mentre il commercio da sempre attivo grazie alla posizione strategica della citt, tra le acque e vicino alle grandi strade di collegamento dellItalia settentrionale. La scoperta della Milano antica parte dal suo centro, il foro, e si snoda in una passeggiata storica tra i resti dei grandi edifici, il teatro, il circo, la rocca palatina, sino a giungere fuori porta, nel sito dellimponente anfiteatro, presso la cerchia dei navigli.
A MILANO OGNI COSA DEGNA DI AMMIRAZIONE Cos comincia lelogio di Milano del poeta Ausonio che, intorno al 390 d.C., in un componimento dedicato alle citt pi notevoli dellimpero, elenca Milano tra le prime sette, dopo Roma e Costantinopoli, ma prima di Atene e di tutte le citt della Gallia e dellIberia, aggiungendo che non ne sminuisce la grandezza neppure la vicinanza con Roma.
Ausonio celebra una citt che capitale dellimpero gi da un secolo: grazie alle sue parole possiamo ricostruirne laspetto e limpatto entusiastico che doveva suscitare nel forestiero. Agli occhi di questo colto viaggiatore, maestro di retorica e precettore dellimperatore Graziano, lantica Mediolanum appariva splendida e ricca, munita di mura e di edifici imponenti, abitata da una popolazione industre e ospitale.
A Milano ogni cosa degna di ammirazione, vi profusione di ricchezze ed innumerevoli sono le case signorili; la popolazione di grandi capacit, eloquente ed affabile. La citt si ingrandita ed circondata da una duplice cerchia di mura; vi sono il Circo, dove il popolo gode degli spettacoli, il Teatro, con le gradinate a cuneo, i templi, la rocca del Palazzo imperiale, la Zecca, il quartiere che prende il nome dalle celebri Terme Erculee. I cortili colonnati sono adorni di statue marmoree, le mura sono circondate da una cintura di argini fortificati. Le sue costruzioni sono una pi imponente dellaltra, come se fossero tra s rivali, e non ne sminuisce la grandezza neppure la vicinanza con Roma.