Alessandro Serio
I Colonna tra papato e impero nella prima Et moderna (1431-1530)
A Gabriele e Adriana e in memoria di Vittorio
Edmond Rostand, Cyrano de Bergerac, Atto 11, Scena 11. VIII
I. Le basi del potere
IL I Colonna e le Guerre d'Italia (1494-1516)
III. Nella Roma medicea (1513-1530)
Questo libro tratta della storia del lignaggio Colonna e dei comportamenti politici e sociali che i suoi membri adottarono tra la met del Quattrocento e le prime decadi del Cinquecento.
Si tratta di una fase decisiva nella storia del baronato romano, una stagione che vide alcune delle casate pi antiche declinare fino a scomparire, altre riuscire a rilanciarsi, conservando posizioni di grande rilievo ai vertici della politica e della societ locali, e proiettandosi tra le principali lites nobiliari europee. Una fase che, pi in generale, segn una tappa fondamentale nel processo di trasformazione delle nobilt romane in una nobilt papale e
Percorsi analoghi riguardano, negli stessi secoli, altre nobilt in Italia e in Europa e, inoltre, si inquadrano nei processi di aristocratizzazione delle lites legati allo sviluppo delle corti, al consolidamento delle autorit monarchiche e degli ordinamenti statali.' Superate le categorie di crisi, declino e transizione, gli studi degli ultimi decenni hanno permesso di sfumare anche le interpretazioni centrate sulla dialettica tra una nobilt feudale che gi nel pieno Quattrocento sarebbe stata sempre pi disciplinata, cortigiana e svuotata di potere politico, e uno Stato gi accentrato e dotato di strumenti di governo tendenzialmente moderni.3 Le ricostruzioni prosopografiche e le storie delle casate hanno permesso di confermare, caso per caso, non solo la tenuta delle nobilt per gran parte dell'et moderna, ma anche come all'origine di questa tenuta vi fosse la capacit di aggiornare comportamenti politici, scelte economiche e reti di relazioni, costruendo nello stesso tempo un'immagine di continuit nelle fedelt, nelle appartenenze, nelle lunghe durate del servizio.
Negli ultimi tre decenni, queste linee interpretative hanno trovato conferma, per il contesto romano, in importanti ricerche specifiche. Anche per le nobilt romane si sono verificate la tenuta, la continuit ai vertici della societ e della politica, la capacit di adeguamento e differenziazione delle scelte, la graduale e problematica integrazione nello Stato della Chiesa. Si deve tuttavia notare che la gran parte degli studi sul contesto romano hanno riguardato, e riguardano ancora oggi, o l'et pienamente medievale o i secoli XVII e XVIII, mentre pochissime sono le ricerche che coprono l'arco cronologico compreso, grosso modo, tra la met del Quattrocento e la met del Cinquecento.4 E un vuoto storiografico rilevante, anche perch non permette di cogliere una fase particolarmente intensa del processo di selezione interno alle nobilt romane, decisiva per comprendere la complessit dei passaggi che portarono alcune casate del baronato a divenire nobilt papale.
Le ricerche che hanno studiato singoli lignaggi o profili biografici tra tardo Cinquecento e pieno Seicento hanno giustamente sottolineato la centralit del rapporto con i poteri sovrani, e in particolare con il papato e la corona spagnola. Con poche eccezioni, anzi, l'attenzione si concentrata sulle famiglie papali, sulle relazioni patrono-cliente, sulle forme di nepotismo pontificio e cardinalizio, sui rapporti con il mondo curiale.s Senza lasciare nell'ombra le insufficienze delle politiche di accentramento papale, le tensioni, i conflitti, il mantenimento di ampi spazi di autonomia giurisdizionale,6 ad emergere stato il quadro di una nobilt romana sempre pi integrata nel governo pontificio.
Un'integrazione negoziata, insieme cercata e subita dai baroni, e parte di quei processi di selezione interni alla nobilt che, sempre pi nel corso della seconda met del Cinquecento, si risolsero non tanto nella competizione politica, militare e territoriale tra casate rivali, ma piuttosto nel rapporto coni pontefici.
Per l'arco cronologico compreso tra met XV e met XVI secolo, il quadro radicalmente diverso. Pur determinando o favorendo l'ascesa di nuove casate, il papato non definiva i ranghi e le gerarchie interne ad una nobilt ancora romana e non ancora papale, non aveva un ruolo nella legittimazione, nella trasmissione, nell'alienazione delle terre baronali, spesso non era all'origine dell'esercizio delle giurisdizioni e non attribuiva ancora titoli. Veri domini di quelle loro terre, i Colonna, gli Orsini e pochi altri lignaggi baronali legavano l'aumento e il consolidamento dei propri stati anzitutto al rapporto con la corona napoletana e, particolarmente dopo l'apertura delle guerre d'Italia, con le grandi monarchie europee.'
Solo nel periodo compreso tra il sacco di Roma (1527), l'incoronazione imperiale di Bologna (1530) e la met del Cinquecento, con il con solidamento del predominio spagnolo nel Regno e nella penisola, questo quadro mut nuovamente e presero avvio quei complessi processi che portarono, intorno alla fine del secolo, all'inserimento dei baroni nei ranghi di una nobilt che dal rapporto con l'autorit e con il potere papali riceveva legittimazione, cariche e titoli.8
La storia della casata colonnese in questo arco cronologico , dunque, la storia di una continuit basata sulla capacit di adeguarsi ai cambiamenti, la storia della rinuncia ad una dimensione politica realmente autonoma, di una sconfitta - una "gloriosa" sconfitta - che per lasci intatte porzioni rilevanti del potere baronale.
In questo lavoro, dunque, la storia della casata inserita in dinamiche politiche e sociali ampie, anche continentali, da cui non si pu certo prescindere, ma a cui neppure si intende attribuire piena centralit: la subordinazione negoziata all'autorit pontificia, l'inserimento nella rete di alleanze hispano-imperiale, l'integrazione nella configurazione di potere asburgica costituiscono certamente - gi tra XV e XVI secolo - un aspetto ineludibile per la comprensione dei comportamenti politici dei Colonna, ma non solo in essi che si possono reperire le ragioni delle loro scelte. L'impostazione adottata in questa ricerca intende rintracciare queste ragioni anche e soprattutto all'interno della casata, ricostruendole a partire dall'ottica dei baroni, verificando in concreto attraverso quali passaggi, con quali modi e tempi i vertici colonnesi elaborarono le loro risposte ad un quadro politico italiano ed europeo soggetto a rapidi e talvolta profondi mutamenti. Senza dare per scontati gi nel XV e nella prima met del XVI secolo gli esiti di processi di civilizzazione e modernizzazione delle nobilt che si compiranno, in varia misura, solo nel pieno Seicento, questa ricerca ha inteso indagare una periodizzazione interna a questi processi.
In quest'ottica, da un lato l'arco cronologico individuato appare adeguato a cogliere le forme della partecipazione del baronato romano alle vicende e alle trasformazioni di quegli anni non in chiave di opposizione al papato e di resistenza ai processi di State-building, e neppure come un aspetto residuale o di retroguardia nella storia politica italiana ed europea. Dall'altro, la periodizzazione scelta rappresenta un segmento della storia colonnese entro cui non a caso si articolarono una razionalizzazione e un compattamento del lignaggio evidente nel ricorso a fedecommessi, testamenti e nell'orientamento verso la primogenitura, nella tendenza a controllare e ridurre al minimo i momenti di conflittualit, e a rafforzare la preminenza sugli schieramenti fazionari locali e peninsulari, nell'inten sificazione della normazione statutaria e nel coordinamento dei comportamenti individuali e delle scelte di singoli gruppi familiari in una strategia tendenzialmente omogenea. Il tentativo di farsi stato o di farsi signori separati comune a molte casate nobiliari italiane conobbe l'elaborazione di comportamenti e scelte tendenzialmente analoghi a quelli che in alcuni contesti politico-territoriali, in Italia centro-settentrionale, erano stati coronati da successo.